Max Bindi: il facilitatore di team in situazioni difficili

Max Bindi è Founder e Ceo di Resonate, società specializzata nella facilitazione individuale e di team. Con il brand IFacilitatori opera nelle organizzazioni aziendali e nella pubblica amministrazione.

È entrato nel mondo della crescita personale nel 1995 con HRD training Group dove ha lavorato per 20 anni, diventando il formatore e poi coach di riferimento della divisione corporate. Dal 2003 si è specializzato nel team coaching e poi in facilitazione.
È un ricercatore instancabile di metodi, pratiche e strumenti innovativi per sviluppare la self awareness, il teamwork e time management.
Tra gli strumenti scelti per la sua attività con i team c’è anche TTI Success Insights di cui è consulente certificato.

Quello che so fare meglio – dice nella sua presentazione – è affiancare persone e team in situazioni complesse, evolutive, di trasformazione.”

 

In che modo faciliti l’evoluzione delle organizzazioni?

Facilitare significa rendere facile una cosa complessa come l’evoluzione di un’organizzazione.
Le organizzazioni sono come gli esseri umani. Ogni organizzazione ha i propri valori, schemi motivazionali e schemi di pensiero come li ha ogni individuo.
Per far evolvere un’organizzazione è importante lavorare su questi elementi a livello individuale ma soprattutto in gruppo. Il lavoro di gruppo è più complesso ma velocizza il processo.

Nell’attività di facilitazione si punta a spostare il limite delle persone e dei team più avanti fermandosi prima che inizino le resistenze.
Per comprendere meglio come funziona possiamo fare l’esempio di una persona che deve apprendere un’arte marziale. Se non viene messa abbastanza sotto stress non imparerà mai, ma se verrà messo troppo sotto stress tenderà a chiudersi. C’è un livello giusto che consiste nell’arrivare al limite e spingerlo poco alla volta in avanti.

Il principio di fondo è che il cambiamento disruptive non esiste.
Il cambiamento è come aggiungere il latte al caffè.

Ci racconti un caso in cui stai usando gli strumenti TTI Success Insights nella facilitazione di team?

Ho proposto l’analisi Talent Executive al direttore generale di un’organizzazione con 40 dipendenti circa 150 collaboratori, ora TTI Success Insights è diventato lo strumento su cui si basano le politiche di gestione del personale.

Si tratta di un’organizzazione tradizionale che ha operato un’evoluzione al digitale forzata dalla pandemia. Sebbene siano riusciti a condurre questa evoluzione velocemente e con risultati importanti sono rimaste alcune difficoltà dovute al passaggio dal lavoro individuale al lavoro di team in contesto digitale. Il lavoro a distanza ha amplificato le incomprensioni e le difficoltà che nascono dal lavorare insieme.
Abbiamo quindi iniziato a usare gli strumenti TTI Success Insights per facilitare le situazioni conflittuali.

 

Il conflitto è un tema a te caro visto che lavori soprattutto con team in situazioni difficili…

I conflitti sono una cosa spesso evitata mal gestita. Nelle organizzazioni sono percepiti come qualcosa di critico e problematico da non affrontare oppure da gestire in piccoli gruppi. Ma questo non funziona.
I conflitti, se ben gestiti, sono una sfera di enorme valore per un’organizzazione.
I conflitti fanno emergere le diversità.
Gestire la diversità è una delle cose più difficili dell’umanità, ma la diversità è anche la più grande risorsa per un’organizzazione e gestire la diversità significa addentrarsi nel conflitto.
Per questo quando lavoro con i team ciò che mi interessa è far emergere una voce scomoda.
Dove le persone sentono di poter dire anche cose scomode si crea un clima in cui le questioni vere vengono affrontate.
Dobbiamo creare un contenitore sicuro dove tutte le questioni importanti irrisolte possono essere affrontate per far evolvere l’organizzazione.

 

Come hai usato gli strumenti TTI Success Insights per gestire i conflitti?

Siamo partiti dalla pagina delle istruzioni per l’uso, ovvero da quella pagina dell’analisi che suggerisce come entrare in relazione con i diversi stili comportamentali.
Ragionare per colori e chiedersi se la persona che incontro ha mia stessa tendenza comportamentale mi permette anche di adattare il comportamento per comunicare e lavorare meglio. E ciò non significa diventare qualcosa di diverso.

A nessuno è stato chiesto di essere qualcosa di diverso.
L’idea tradizionale della formazione motivazionale, secondo cui devi diventare un’altra persona per ottenere risultati diversi, non funziona.
A tutti però è chiesto di evolversi, di moderare certe caratteristiche in determinate situazioni ed esprimerne di più altre. In questo è stato molto utile TTI Success Insights che ora è usato come una mappa. I profili sono tutti visibili in azienda. E ciò facilita le relazioni.

 

Dopo la gestione del conflitto, la selezione e la motivazione con TTI Success Insights

Anche nei colloqui di selezione stiamo usando nelle fasi finali gli strumenti di assessment TTI Success Insights per scegliere le persone più allineate alla cultura aziendale e quelle persone che colmano un gap comportamentale.
Si tratta di un’azienda con una predominanza comportamentale blu-verde (prevalenza di stile coscienzioso e stabile) che avrebbe bisogno di qualche elemento rosso (stile dominante) in più per migliorare l’orientamento al risultato.
Stiamo quindi cercando persone allineate sui valori ma che portino tendenze diverse sul piano dei comportamenti.

Il Team Report di TTI Success Insights ha permesso di comprendere che le strategie per la motivazione sviluppate con l’impiego di tante energie e tanto denaro non portavano risultato perché non rispondevano alle reali motivazioni delle persone.
Gli strumenti TTI Success Insights mi hanno permesso di dimostrarlo in modo oggettivo e soprattutto di orientare l’organizzazione verso altre scelte più in linea con la cultura aziendale.

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